Siamo nel mese di
novembre, periodo dedicato a visitare e a rendere omaggio ai nostri cari
defunti. I romani, come è noto, non hanno una particolare fama di persone
riflessive e profonde. A volte può persino spiazzare la loro mancanza di
profondità, il loro lasciar correre, il loro ottuso non interrogarsi sull'esistenza.
Eppure a Roma c'è una dimestichezza e familiarità con la morte che potrebbe
regalarci qualche insperata "saggezza".
Il pensiero della morte,
prima ancora di incupirci, potrebbe restituire valore all'istante vissuto e
ridimensionare tutte le innumerevoli pene superflue del quotidiano. Proprio per
questo oggi, amici, voglio portarvi in un posto dove la vita e la morte
s'incontrano.
Roma non è certamente
una città particolarmente spaventosa, nonostante la sua millenaria storia abbia
visto stragi e carneficine, tuttavia è ricca di luoghi oscuri e tenebrosi in
grado di generare una vera inquietudine e nello stesso tempo una profonda
riflessione sul significato di " sorella morte".
"Noi eravamo
come voi e voi sarete come noi", recita la scritta che dà il benvenuto al
visitatore nei pressi della Cripta dei Cappuccini, in via veneto 27. In questo
angolo della città c'è la chiesa di Santa Maria Immacolata, la cui semplice
facciata non fa certo presagire nulla di macabro. Ma scendendo nella sua cripta
troviamo un cimitero del tutto particolare dove sono conservati più di 4000 ossa
e teschi di cappuccini e non solo che sono state usate per realizzare
candelabri, fioriere, altari e molti altri oggetti.
Il cimitero
monumentale dei padri cappuccini è una tappa obbligata tra le bellezze fuori
dal comune del turismo della capitale.
Questo luogo, che
prima era il cimitero dei frati e delle persone povere della zona, fu
trasformato in un'opera d'arte del XVIII secolo, quando, non essendoci più
posto per le sepolture, si decise di utilizzare gli scheletri come tessere di un
mosaico per recuperare spazio.
Oggi, in sei cappelle,
si possono vedere scenografiche costruzioni, altari, lampadari, decorazioni
murali, fatte con le ossa, nonché alcuni corpi mummificati con indosso le vesti
tipiche dell'ordine, mentre il pavimento è ricoperto di terra proveniente da
Gerusalemme.
La prima cappella è
quella della resurrezione. Nella parete di fondo le varie componenti dello
scheletro umano formano la cornice entro cui c'è una tela che rappresenta Gesù
che risuscita l'amico Lazzaro.
La seconda è chiamata
della messa, ed è l’unica a non essere decorata da ossa o da mummie. Qui si
celebra la funzione in onore dei defunti.
La terza è chiamata
dei teschi. Nel timpano della nicchia centrale campeggia una clessidra fatta con
scapole alate per indicare lo scorrere del tempo. Nella parete di fondo sono
disposti tre frati cappuccini in piedi, quasi in cammino, mentre lungo le
pareti laterali due frati sono sdraiati in atteggiamento di riposo dentro
nicchie curvilinee. Nel mezzo della volta ci sono tre elementi decorativi
vistosi, in cui prevale la sfera ornata di fiori. Dalla volta del corridoio scende
un lampadario da una stella ad otto punte.
La quarta è detta la
Cappella dei bacini. Nelle pareti laterali due frati riposano adagiati sotto un
arcosolio, mentre nella parete di fondo ci sono tre nicchie con dei cappuccini
chini in avanti.
La quinta è quella
delle tibie e dei femori: le pareti laterali presentano quattro vani per parete
con dei cappuccini in piedi e vestiti con il saio.
La sesta e ultima è chiamata dei tre scheletri perché ci
sono tre piccoli scheletri della famiglia Barberini, due dei quali si trovano
sulla parete di fondo e sorreggono con una mano un cranio alato, mentre, sulla
volta, al centro all'interno di una mandorla, simbolo della vita nascente, c'è
uno scheletro sottile, quello della piccola principessa Barberini,. La piccola
regge con la mano destra una falce simbolo della morte.
Se volete
prenotare una visita visitate il mio sito web: www.guidaturisticacarlaciccozzi.it
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potete mandare una e-mail: levisitediacarla@gmail.com
Per avere
tutte le info e il costo del biglietto visitate il sito: www.cappucciniviaveneto.it/
Ciao al prossimo post
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